La sua inelegante irruenza atletica, il suo furore imbizzarrito nei riguardi degli oggetti, comprese reti tennistiche e racchette, ombrelloni e pentolame vario, gli valse l’appellativo, con intento invero sarcastico dalle sfumature negative. Col tempo, affermato fuoriclasse dalla piattaforma, il cavallaccio – pur restando tale nell’epiteto – ha smentito i toni denigratori di noi tutti.