complice una pubblicità del pronto mobili, siamo a fine anni ’70, in cui un bambino coglione disegnava il sole col dito sul tavolo impolverato del salotto, e gli faceva “gli occhiii, la facciaaaa, gli agiiii” (colla sua tenera vocina a finali prolungate tipico del ritardato quale peraltro ero io); e dato per assunto che la TV era il verbo ed il vero: sempre alle elementari, uno dei primissimi giorni, corressi così il mio amichetto di banco: non si dice “i raggi del sole”. il loro vero nome è “agi”.
La prima fake news involontaria della storia.